Situato nel centro del Sector Vaar Primus, il Sub-Sector Faaris IV comprede il Sistema stellare Capitale Faaris IV. Principalmente spoglio da strutture di particolare rilevanza, è sede del sistema stellare Tharus V che, assieme a Faaris IV, compone il nodo politico e amministrativo dell’interno Sector Vaar Primus.
Al suo interno sono presenti gli scali orbitali Thorale e Yse Honoris nonché il complesso satellitare COLANIS, principali nuclei difensivi del Sub-Sector.
Principale nodo commerciale del Sub-Sector è il sistema stellare Aster II, in collegamento con tutti i maggiori sistemi stellari del Sector Vaar Primus, il cui compito principale è rifornire il Sistema stellare Capitale Faaris IV di tutto ciò di cui ha bisogno e che da solo non riesce a produrre.
Al suo interno sono presenti gli scali orbitali Thorale e Yse Honoris nonché il complesso satellitare COLANIS, principali nuclei difensivi del Sub-Sector.
Principale nodo commerciale del Sub-Sector è il sistema stellare Aster II, in collegamento con tutti i maggiori sistemi stellari del Sector Vaar Primus, il cui compito principale è rifornire il Sistema stellare Capitale Faaris IV di tutto ciò di cui ha bisogno e che da solo non riesce a produrre.
Controllo del settore: LEALISTI
Lealisti: 7 - Caotici 0 - Neutrali 0
Datacode 010 -Vittoria Lealisti-
Datacode 010 -Spostamento-
Datacode 009 -Pareggio-
Datacode 008 -Vittoria Eldar Oscuri-
Datacode 007 -Vittoria Lealisti-
Datacode 006 -Spostamento-
Datacode 005 -Vittoria Eldar Oscuri-
Datacode 004 -Pareggio-
Datacode 003 -Vittoria Eldar Oscuri-
Datacode 002 -Spostamento-
La Flotta 'Gemini' della Marina Imperiale riceve ordine di mobilitarsi per la difesa del pianeta capitale Faaris IV, muovendosi nel Sottosettore Faaris IV.
Datacode 001 -Spostamento-
La temibile Cabala Arlecchina dell'Arconte Drag'Hutt muove dal Sottosettore Faaris IV per supportare le forze di terra provenienti dalla Rete.
- SISTEMA STELLARE CAPITALE FAARIS IV: Lealisti
- SISTEMA STELLARE THARUS V: Lealisti
- NODO ASTER II: Lealisti
- STAZIONI ORBITALI THORALE E YSE HONORIS: Lealisti
- COMPLESSO SATELLITARE COLANIS: Lealisti
BATTLE REPORT GIUGNO
Datacode 012 -Vittoria Lealista-
Resoconto della battaglia fra flotte (cfr. Orki) avvenuta presso l’ammasso stellare di Colanis, Sottosettore Faaris IV, Settore Vaar Primus, tratto dal diario personale del Lord Inquisitore Alexander Magnus, Ordo Xeno, Ammiraglio di Settore delle Flotte della Marina Imperiale.
- Pensiero del giorno: “La fede e i fucili infine prevarranno.”
“Il nostro viaggio prosegue. La II Flotta Imperiale Ultima Segmentum sta procedendo attraverso l’ammasso stellare di Colanis, in direzione del sistema di stelle binarie Yse Honoris. Dopo lo scontro contro le navi xeno di qualche giorno fa, la navigazione è stata tranquilla, senza nulla di nota da riferire. Unico inconveniente, il dover procedere con le navi in colonna, dal momento che la zona esterna dell’ammasso stellare di Colanis è costituita da residui di stelle e planetoidi esplosi, che causano una pesante ionizzazione nello spazio limitrofo. Per evitare di rimanere con le comunicazioni tagliate, l’Ammiraglio Von Hellstrom ha ordinato questo inconsueto incolonnamento delle navi, con la Pax Imperialis ad aprire la fila. La possente Nave da Battaglia Classe Emperor è in grado con la sua mole di aprire un “corridoio” attraverso la zona di ionizzazione; questo, unito alla potenza delle antenne radio della nave, consente alla flotta di rimanere in contatto audio, ma solo in questa particolare formazione. Dopo due giorni di navigazione, i servitori-macchina riferiscono che la zona di ionizzazione si sta diradando, e che a breve saremo in grado di riprendere la formazione da viaggio standard e aumentare così la velocità di marcia. Prima ancora che le manovre di dislocamento abbiano inizio, gli auspexes della Pax Imperialis si accendono tutti contemporaneamente, rilevando la presenza di una dozzina di vascelli, in rotta di avvicinamento alla nostra flotta. Le navi non identificate non rispondono ai messaggi di chiamata e non comunicano nessun codice imperiale: la cosa non mi sorprende, il fatto che fossero sbucate fuori da dietro il lato nascosto di una piccola luna non preannunciava che avessero intenzioni amichevoli. La ionizzazione dello spazio, sebbene diminuita, è ancora presente. Questo problema impedisce alla strumentazione della nave di identificare i vascelli ostili. Solo quando giungono a breve distanza dalla nostra flotta riconosciamo le tozze linee e le chiglie squadrate delle navi di una flotta di Orki. Un’altra flotta, dunque, nascosta in questo ammasso stellare. Lancio uno sguardo all’Ammraglio che, senza scomporsi di un millimetro, sta comunicando gli ordini alle navi che ci seguono. La mia preoccupazione cresce: le nostre navi sono incolonnate una dietro l’altra, e la flotta xeno ci sta venendo addosso contro un fianco a tutta velocità. Ci taglierà in due come un coltello potenziato taglierebbe una parete di cartone. Non riesco a finire il mio pensiero che un’improvvisa frenata della Pax Imperialis mi fa perdere l’equilibrio, rischiando di farmi cadere ai piedi della console di comando. Ci hanno colpiti? Gli auspexes non hanno segnalato né siluri né proiettili in avvicinamento. L’Ammiraglio Von Hellstrom si volta verso di me, una leggera smorfia di disappunto dipinta sul viso. Evidentemente dalla mia espressione ha colto che non ho minimamente capito cosa stia accadendo e che mi sto facendo sopraffare dalle emozioni. Cosa questa inaccettabile per un Inquisitore del mio rango. Mi ricompongo e mi avvicino agli schermi radar. Per far fronte alla flotta xeno, l’Ammiraglio ha dato ordine alla Pax Imperialis e agli altri incrociatori pesanti di diminuire drasticamente la velocità, azionando i retrorazzi di emergenza. Nel contempo, l’Incrociatore Leggero Classe Dauntless, la Nemesis, seguita dalle Fregate Classe Sword sono schizzate in avanti a tutta velocità rispetto alla colonna degli Incrociatori imperiali. La Pax Imperialis si è quasi fermata, e così anche gli Incrociatori che ci seguono. La flotta degli Orki ci è quasi addosso. E’ in quel momento che l’Ammiraglio Von Hellstrom dà l’ordine di fare fuoco. Le batterie laterali di cannoni di quattro navi imperiali fanno fuoco contemporaneamente contro i nemici in avvicinamento. Lo spettacolo è impressionante. La linea di attacco degli xeno si frantuma sotto la martellante pioggia di proiettili, fasci laser e siluri. Parecchi vascelli esplodono, altri imbardano e rimangono a galleggiare nello spazio con i motori e gli stabilizzatori fuori uso, altri prendono fuoco e proseguono la loro folle corsa verso la propria distruzione. Solo alcune navi nemiche reggono l’urto e continuano nel loro attacco. Una in particolare è diretta verso la fiancata della Pax Imperialis: si avvicina facendo fuoco con diverse armi dalla foggia diversa, alcuni proiettili raggiungono lo scafo della nave, che incassa i colpi senza scomporsi, come un pugile veterano. Resto tranquillo nonostante il vascello Orkesko si stia avvicinando sempre di più. Ho già visto che danni possono fare le batterie laterali della nave: un’altra bordata e il suicida Orko a capo del suo Inkrociatore si troverà a fluttuare nello spazio insieme ai resti disintegrati della sua nave. Aspetto fiducioso che la Nave da Battaglia Classe Emperor apra il fuoco. Ma ciò non accade. L’Inkrociatore xeno ormai è poche centinaia di chilometri dal nostro scafo, e non gli stiamo sparando contro! Quando sembra che il vascello nemico stia per entrare direttamente nella sala comando sfondando le paratie con la sua prua irta di rostri e ganci metallici arrugginiti, i miei occhi vedono una cosa che fino a quel momento non avrei mai potuto ritenere possibile: la Nemesis, come una lancia di luce scagliata nello spazio, intercetta a tutta velocità la nave degli Orki, con una rotta parellela alla nostra, ma provenendo dalla direzione opposta, scaricandole addosso tutta la potenza delle proprie batterie frontali. L’Inkrociatore xeno viene letteralmente diviso in due mentre la Nemesis prosegue lungo la propria traiettoria con i motori a piena potenza. Vedere un Incrociatore Imperiale effettuare una manovra che un caccia normalmente eseguirebbe non è da tutti i giorni. Solo ora capisco la tattica dell’Ammiraglio Von Hellstrom. Facendo fermare le navi più pesanti, che sarebbero state comunque scarsamente manovrabili in una formazione a colonna, ha offerto un ghiotto bersaglio alla flotta nemica, permettendo così alle navi più leggere di portarsi più avanti, compiere un’inversione di marcia e ritornare nella mischia direttamente sul lato della flotta assalitrice. Ha voltato la tattica del nemico contro di loro: gli Orki volevano sorprenderci e coglierci sul fianco, ma sono loro ad essere stati attirati nella stessa trappola. La potenza di fuoco delle Navi Imperiali ha fatto il resto. Devo fidarmi di più dell’esperienza e della consapevolezza che l’Ammiraglio dimostra nel sapere governare la sua flotta. Devo farlo, anche se ciò potrà andare contro la mia natura sospettosa di Inquisitore. Oggi ho imparato un’altra lezione e il Trono d’Oro ha ottenuto un’altra vittoria. La strada per Faaris IV è più sicura.”
Datacode 011 -Pareggio-
- Pensiero del giorno: “La fede e i fucili infine prevarranno.”
“Il nostro viaggio prosegue. La II Flotta Imperiale Ultima Segmentum sta procedendo attraverso l’ammasso stellare di Colanis, in direzione del sistema di stelle binarie Yse Honoris. Dopo lo scontro contro le navi xeno di qualche giorno fa, la navigazione è stata tranquilla, senza nulla di nota da riferire. Unico inconveniente, il dover procedere con le navi in colonna, dal momento che la zona esterna dell’ammasso stellare di Colanis è costituita da residui di stelle e planetoidi esplosi, che causano una pesante ionizzazione nello spazio limitrofo. Per evitare di rimanere con le comunicazioni tagliate, l’Ammiraglio Von Hellstrom ha ordinato questo inconsueto incolonnamento delle navi, con la Pax Imperialis ad aprire la fila. La possente Nave da Battaglia Classe Emperor è in grado con la sua mole di aprire un “corridoio” attraverso la zona di ionizzazione; questo, unito alla potenza delle antenne radio della nave, consente alla flotta di rimanere in contatto audio, ma solo in questa particolare formazione. Dopo due giorni di navigazione, i servitori-macchina riferiscono che la zona di ionizzazione si sta diradando, e che a breve saremo in grado di riprendere la formazione da viaggio standard e aumentare così la velocità di marcia. Prima ancora che le manovre di dislocamento abbiano inizio, gli auspexes della Pax Imperialis si accendono tutti contemporaneamente, rilevando la presenza di una dozzina di vascelli, in rotta di avvicinamento alla nostra flotta. Le navi non identificate non rispondono ai messaggi di chiamata e non comunicano nessun codice imperiale: la cosa non mi sorprende, il fatto che fossero sbucate fuori da dietro il lato nascosto di una piccola luna non preannunciava che avessero intenzioni amichevoli. La ionizzazione dello spazio, sebbene diminuita, è ancora presente. Questo problema impedisce alla strumentazione della nave di identificare i vascelli ostili. Solo quando giungono a breve distanza dalla nostra flotta riconosciamo le tozze linee e le chiglie squadrate delle navi di una flotta di Orki. Un’altra flotta, dunque, nascosta in questo ammasso stellare. Lancio uno sguardo all’Ammraglio che, senza scomporsi di un millimetro, sta comunicando gli ordini alle navi che ci seguono. La mia preoccupazione cresce: le nostre navi sono incolonnate una dietro l’altra, e la flotta xeno ci sta venendo addosso contro un fianco a tutta velocità. Ci taglierà in due come un coltello potenziato taglierebbe una parete di cartone. Non riesco a finire il mio pensiero che un’improvvisa frenata della Pax Imperialis mi fa perdere l’equilibrio, rischiando di farmi cadere ai piedi della console di comando. Ci hanno colpiti? Gli auspexes non hanno segnalato né siluri né proiettili in avvicinamento. L’Ammiraglio Von Hellstrom si volta verso di me, una leggera smorfia di disappunto dipinta sul viso. Evidentemente dalla mia espressione ha colto che non ho minimamente capito cosa stia accadendo e che mi sto facendo sopraffare dalle emozioni. Cosa questa inaccettabile per un Inquisitore del mio rango. Mi ricompongo e mi avvicino agli schermi radar. Per far fronte alla flotta xeno, l’Ammiraglio ha dato ordine alla Pax Imperialis e agli altri incrociatori pesanti di diminuire drasticamente la velocità, azionando i retrorazzi di emergenza. Nel contempo, l’Incrociatore Leggero Classe Dauntless, la Nemesis, seguita dalle Fregate Classe Sword sono schizzate in avanti a tutta velocità rispetto alla colonna degli Incrociatori imperiali. La Pax Imperialis si è quasi fermata, e così anche gli Incrociatori che ci seguono. La flotta degli Orki ci è quasi addosso. E’ in quel momento che l’Ammiraglio Von Hellstrom dà l’ordine di fare fuoco. Le batterie laterali di cannoni di quattro navi imperiali fanno fuoco contemporaneamente contro i nemici in avvicinamento. Lo spettacolo è impressionante. La linea di attacco degli xeno si frantuma sotto la martellante pioggia di proiettili, fasci laser e siluri. Parecchi vascelli esplodono, altri imbardano e rimangono a galleggiare nello spazio con i motori e gli stabilizzatori fuori uso, altri prendono fuoco e proseguono la loro folle corsa verso la propria distruzione. Solo alcune navi nemiche reggono l’urto e continuano nel loro attacco. Una in particolare è diretta verso la fiancata della Pax Imperialis: si avvicina facendo fuoco con diverse armi dalla foggia diversa, alcuni proiettili raggiungono lo scafo della nave, che incassa i colpi senza scomporsi, come un pugile veterano. Resto tranquillo nonostante il vascello Orkesko si stia avvicinando sempre di più. Ho già visto che danni possono fare le batterie laterali della nave: un’altra bordata e il suicida Orko a capo del suo Inkrociatore si troverà a fluttuare nello spazio insieme ai resti disintegrati della sua nave. Aspetto fiducioso che la Nave da Battaglia Classe Emperor apra il fuoco. Ma ciò non accade. L’Inkrociatore xeno ormai è poche centinaia di chilometri dal nostro scafo, e non gli stiamo sparando contro! Quando sembra che il vascello nemico stia per entrare direttamente nella sala comando sfondando le paratie con la sua prua irta di rostri e ganci metallici arrugginiti, i miei occhi vedono una cosa che fino a quel momento non avrei mai potuto ritenere possibile: la Nemesis, come una lancia di luce scagliata nello spazio, intercetta a tutta velocità la nave degli Orki, con una rotta parellela alla nostra, ma provenendo dalla direzione opposta, scaricandole addosso tutta la potenza delle proprie batterie frontali. L’Inkrociatore xeno viene letteralmente diviso in due mentre la Nemesis prosegue lungo la propria traiettoria con i motori a piena potenza. Vedere un Incrociatore Imperiale effettuare una manovra che un caccia normalmente eseguirebbe non è da tutti i giorni. Solo ora capisco la tattica dell’Ammiraglio Von Hellstrom. Facendo fermare le navi più pesanti, che sarebbero state comunque scarsamente manovrabili in una formazione a colonna, ha offerto un ghiotto bersaglio alla flotta nemica, permettendo così alle navi più leggere di portarsi più avanti, compiere un’inversione di marcia e ritornare nella mischia direttamente sul lato della flotta assalitrice. Ha voltato la tattica del nemico contro di loro: gli Orki volevano sorprenderci e coglierci sul fianco, ma sono loro ad essere stati attirati nella stessa trappola. La potenza di fuoco delle Navi Imperiali ha fatto il resto. Devo fidarmi di più dell’esperienza e della consapevolezza che l’Ammiraglio dimostra nel sapere governare la sua flotta. Devo farlo, anche se ciò potrà andare contro la mia natura sospettosa di Inquisitore. Oggi ho imparato un’altra lezione e il Trono d’Oro ha ottenuto un’altra vittoria. La strada per Faaris IV è più sicura.”
L’Alto Comando Imperiale ha diramato un’allerta generale per la guerra nello spazio, dove le incursioni delle flotte pirata della Cabala Arlecchina di Drag’Hutt stanno mettendo in seria difficoltà il sistema difensivo imperiale di Faaris. Nell’attesa che arrivino i rinforzi, la Flotta Gemini del Lord Admiral Achilles Provanis ha riorganizzato le proprie forze con l’obiettivo di intercettare le flotte dei temibili Eldar Oscuri nello spazio profondo e ingaggiare battaglia. A tal fine sono state radunati le navi da battaglia armate con i devastanti cannoni nova (le armi con raggio d’azione massimo della flotta imperiale) e le artiglierie di saturazione, letali per i fragili vascelli Eldar. Grazie al supporto dell’Adeptus Astra Telepatica, il Lord Admiral Provanis ha avuto notizia che una flottiglia di Eldar Oscuri si stava organizzando per l’attacco nella regione nota come il “mare delle nebule”, sita a cira 95 milioni di chilometri dalla stella del sistema. Pur essendo una regione densa di nubi di gas e plasma e asteroidi e funestata da pericolose emissioni di plasma, originate da eruzioni solari di particolare intensità, il Lord Admiral ha deciso di muovere la flotta per dare battaglia agli alieni. Il comandante alieno, con l’obiettivo principale di mettersi in luce agli occhi del crudele Arconte, ha deciso di accettare battaglia e ha diviso la sua flotta in due tronconi schierati a grande distanza tra loro con lo scopo di circondare la flotta nemica, nella più classica delle manovre degli Eldar Oscuri. L’Ammiraglio Provanis ha inviato la battleship ammiraglia seguita da 2 incrociatori e 6 scorte contro il blocco principale della flotta nemica (costituita da 2 incrociatori Torture e diverse scorte Corsair) tenendo in retroguardia altri due incrociatori col compito di occuparsi del secondo gruppo di navi Eldar. Nelle prime fasi della battaglia gli Eldar Oscuri hanno tentato di manovrare coprendosi con le nubi di gas per arrivare alle spalle del nemico ma le artiglierie a lungo raggio e i cannoni nova della flotta imperiale li hanno obbligati a correre ai ripari e sacrificare manovrabilità e potenza di fuoco per reggere meglio l'impatto dei tremendi colpi delle navi imperiali. In difficoltà ad attaccare, gli Eldar Oscuri hanno fatto decollare le pericolose navette d’assalto classe Slavebringer; alcune sono state abbattute dai caccia di scorta e dalle torrette difensive ma quelli che hanno potuto attaccare hanno sbarcato letali squadre d’assalto di pirati che hanno inflitto danni alle navi imperiali decimando un gruppo di scorte (già decimate dall’artiglieria aliena) e catturando diversi membri dell’equipaggio da una incrociatore da battaglia. La flotta imperiale ha comunque risposto colpo su colpo e quando poi hanno iniziato ad arrivare le tempeste solari (pericolose per i fragili vascelli degli Eldar Oscuri) la flotta aliena si è trovata a subire delle perdite (l’ammiraglia, pesantemente danneggiata, ha disingaggiato nelle prime fasi delloscontro) e ha visto ridotto il suo volume di fuoco per difendersi dai colpi delle armi nemiche e delle eruzioni solari e ha quindi deciso di disingaggiare progressivamente con tutte le sue unità, approfittando del fatto che le navi imperiali si sono nel frattempo disperse nel vano tentativo di dare la caccia allo sfuggente nemico. L’ultimo, eroico, atto dello scontro è stato l’abbordaggio di un incrociatore Torture degli Eldar Oscuri a un incrociatore leggero classe Dauntless della flotta imperiale: l’equipaggio della nave imperiale ha retto all’abbordaggio respingendo gli assalitori ma rimediando un incendio a bordo. La sfida si è conclusa in un sostanziale pareggio, con gli Eldar Oscuri che tornano alla base con qualche schiavo nelle prigioni delle stive e la flotta imperiale che esce dalla battaglia con le navi migliori praticamente integre e pronte a combattere.
Datacode 010 -Vittoria Lealisti-
Resoconto della battaglia fra flotte (cfr. Orki) avvenuta presso l’ammasso stellare di Colanis, Sottosettore Faaris IV, Settore Vaar Primus, tratto dal diario personale del Lord Inquisitore Alexander Magnus, Ordo Xeno, Ammiraglio di Settore delle Flotte della Marina Imperiale e della II Flotta Imperiale Ultima Segmentum.
- Pensiero del giorno: “Brucia l’eretico, uccidi il mutante, purifica l’impuro.”
“Da giorni ormai sono a bordo della Pax Imperialis, e la vita a bordo di una nave stellare, a lungo andare, può dimostrarsi ripetitiva. A velocità di crociera standard, una flotta intera si muove lentamente. I giorni scivolano via tra esercitazioni di fuoco, di manovra e di dislocamento tattico, ogni cosa scandita con maniacale precisione. L’Ammiraglio Von Hellstrom, comandante in pectore della Pax Imperialis e della II Flotta Imperiale del l’Ultima Segmentum ha cercato in questi giorni di farmi abituare alla vita di bordo. Nonostante i suoi sforzi, lodevoli e disinteressati, fatico a sentirmi a mio agio. Sono abituato a spostarmi, a essere sempre sotto pressione, a combattere in prima linea le minacce che circondano l’Imperium. Su questa nave il tempo scorre tranquillo, placido, come se non fossimo in guerra. Mi sembra di essere in licenza, anche se un Inquisitore in licenza non va mai. Dietro mie indicazioni, la flotta si è spostata dal Sottosettore Alchybia al Sottosettore Faaris IV, posto al centro del Settore Vaar Primus. E’ lì che ho deciso di concentrare i miei sforzi, per far sì che non giungano altri pericoli dallo spazio per il pianeta di Faaris IV, già vessato da troppe minacce. Durante la navigazione attraversiamo alcuni sistemi di pianeti e piccoli ammassi stellari, senza incontrare nulla di significativo. Al decimo giorno di navigazione, i servitori addetti all’enorme ricevitore auspex a lungo raggio della Pax Imperialis comunicano all’Ammiraglio Von Hellstrom di aver rilevato una piccola flotta di navi nei pressi dell’ammasso stellare di Colanis, e che queste navi non avevano risposto ai codici di riconoscimento imperiali. La flotta devia rotta e si dirige verso Colanis. Dalle vetrate blindate della prora della Pax Imperialis ammiro lo spettacolo dei corpi celesti che si muovono da migliaia di anni uno intorno all’altro, creando abbaglianti ammassi di polvere stellare e disegni sullo sfondo nero dello spazio che sembrano opere di un’artista dell’Età dell’Oro. Le mie divagazioni vengono interrotte quando sulla nave scatta l’allarme giallo: siamo giunti in prossimità della flotta sconosciuta. Gli auspexes a corto raggio individuano con precisione la posizione delle navi e le identificano una per una. Si tratta di Inkrociatori Orki di varie dimensioni, disposte in ordine sparso nelle vicinanze di un grosso planetoide dell’ammasso stellare di Colanis. Non so essere più preciso a causa della mia imperdonabile ignoranza in materia. Sono certo però che s questa nave mi farò una cultura anche su questo argomento. Nel silenzio siderale la flotta si schiera, come una gigantesca aquila d’acciaio che apre le ali pronta a spiccare il volo: la Pax Imperialis al centro della formazione, gli Incrociatori sulla sinistra e le Fregate sulla destra. L’Ammiraglio Von Hellstrom comunica con le altri navi brevi comandi in codice e così dà il via allo scontro. Gli incrociatori alla nostra sinistra impostano una rotta trasversale che taglia la rotta della Pax Imperialis, che abbassando la prua nello spazio stellare si porta più in basso rispetto alle navi di classe più piccola; le Fregate invece scattano in avanti a velocità forzata, in posizione di copertura degli Incrociatori. Nel frattempo, da quanto posso vedere, gli Inkrociatori Orki approntano una rotta che li fa avanzare in linea retta, nonostante la totale disorganizzazione tattica della loro flotta, come se volessero ingaggiare repentinamente un corpo a corpo tra le due flotte. Una caratteristica questa che i pelleverde non perdono neanche quando si muovono nello spazio. I primi colpi vengono sparati dalla fiancate degli Incrociatori Imperiali, il silenzio che circonda questo scontro titanico è inquietante. Intere batterie di cannoni pesanti sparano all’unisono, fasci laser di un rosso vivo tagliano a metà l’orizzonte, enormi esplosioni squarciano le fiancate delle navi xeno oppure vengono assorbite da campi di forza azzurrognoli. Il tutto senza che si senta il benché minimo rumore. Lo scontro prosegue, alcune Inkrociatori Orki sembrano sul punto di collassare sotto il fuoco incrociato delle navi imperiali, e uno addirittura si spezza a metà, come un ramo tranciato dalla furia della tempesta. Intanto, navi d’assalto degli Orki, più piccole degli Inkrociatori, superano la linea degli Incrociatori Imperiali e si lanciano a tutta velocità contro la Pax Imperialis. L’Ammiraglio Von Hellstrom, senza perdere minimamente il controllo, pronuncia un secco ordine: la Nave da Battaglia offre la fiancata destra al nemico e nugoli di minuscoli Velivoli d’Attacco Imperiali vengono lanciati dagli hangar. Le navi d’assalto xeno vengono investite dal fuoco delle torrette difensive della Pax Imperialis e ingaggiate dai caccia più piccoli. Come se fossero state investite da un frana di macigni, le navi nemiche vengono prima rallentate, poi inchiodate, infine messe fuori combattimento. I Velivoli d’Attacco rientrano negli hangar e la Pax Imperialis riallinea la sua possente prua verso il centro della battaglia. Nel frattempo, altri Inkrociatori Orki hanno subito danni critici, su alcuni sono ben visibili enormi squarci nelle paratie da cui vengono risucchiati nello spazio oggetti di varia natura non distinguibili a occhio nudo. Su altri continuano a ripetersi esplosioni lungo tutte le fiancate, e solo poche armi nemiche continuano a fare fuoco. L’Ammiraglio Von Hellstrom comunica alle altre navi della flotta di sferrare l’attacco decisivo. Le prue degli Incrociatori si allineano come in una danza studiata e aprono il fuoco con le lance laser. I vascelli xeno, già stremati dal duro scontro, vengono investite dai fasci di particelle d’energia e vengono letteralmente tagliati in due. Solo uno, benché estremamente danneggiato, tenta una ritirata disperata puntando la prua nella direzione opposta a quella della flotta imperiale. L’Ammiraglio Von Hellstrom non batte ciglio, dà ordine ai suoi sottoposti di comunicare alle navi di ridurre in polvere stellare i relitti delle navi nemiche e personalmente comunica alla Fuoco a Volontà, un Incrociatore Imperiale Classe Dominator, di eliminare la nave xeno in fuga. Il pesante Incrociatore, in quella che sembra un’eternità, attua le manovre per girare di 180° e mettersi sulla scia dell’Inkrociatore Orko superstite. Sarò anche un profano di battaglie tra flotte, ma dubito fortemente che la Fuoco a Volontà possa mai raggiungere ed eliminare la nave in fuga.
Vengo però smentito da un dettaglio che non avevo preso in considerazione: la Fuoco a Volontà, aggiustando i collimatori di fuoco, dà voce al Cannone Nova. Un proiettile sferico luminosissimo, che poi mi verrà spiegato avere una potenza maggiore di una dozzina di bombe al plasma, viene sparato dal cannone posto sotto la prua dell’Incrociatore Classe Dominator. La traiettoria del proiettile è diretta verso la poppa della nave in fuga. In un lasso di tempo che sembra non finire mai, quel piccolo sole di energia esplosiva colma la distanza tra le due navi e impatta contro l’Inkrociatore Orko. Un’enorme esplosione di luce satura l’orizzonte del cosmo, dopodiché non resta nulla sulle coordinate della nave xeno, neanche il più piccolo rottame di metallo. L’Inkrociatore Orko è stato letteralmente spazzato via. L’Ammiraglio Von Hellstrom mostra quello che si definirebbe un gigno soddisfatto sul suo volto austero. Quella che per me è stata una battaglia di una violenza inaudita, paradossale se legata al quasi completo silenzio in cui si è svolta, per lui è stata solo una fastidiosa distrazione dalla routine quotidiana della vita di bordo. Le navi della II Flotta Imperiale dell’Ultima Segmentum hanno subito danni leggeri o poco rilevanti, mentre il nemico è stato completamente annichilito. Ho ancora molto da imparare dall’Ammiraglio sugli socntri nello spazio, ma per quel poco che posso, credo che oggi sia stata ottenuta un’importante vittoria per il Trono d’Oro e l’Imperium dell’Uomo.”
- Pensiero del giorno: “Brucia l’eretico, uccidi il mutante, purifica l’impuro.”
“Da giorni ormai sono a bordo della Pax Imperialis, e la vita a bordo di una nave stellare, a lungo andare, può dimostrarsi ripetitiva. A velocità di crociera standard, una flotta intera si muove lentamente. I giorni scivolano via tra esercitazioni di fuoco, di manovra e di dislocamento tattico, ogni cosa scandita con maniacale precisione. L’Ammiraglio Von Hellstrom, comandante in pectore della Pax Imperialis e della II Flotta Imperiale del l’Ultima Segmentum ha cercato in questi giorni di farmi abituare alla vita di bordo. Nonostante i suoi sforzi, lodevoli e disinteressati, fatico a sentirmi a mio agio. Sono abituato a spostarmi, a essere sempre sotto pressione, a combattere in prima linea le minacce che circondano l’Imperium. Su questa nave il tempo scorre tranquillo, placido, come se non fossimo in guerra. Mi sembra di essere in licenza, anche se un Inquisitore in licenza non va mai. Dietro mie indicazioni, la flotta si è spostata dal Sottosettore Alchybia al Sottosettore Faaris IV, posto al centro del Settore Vaar Primus. E’ lì che ho deciso di concentrare i miei sforzi, per far sì che non giungano altri pericoli dallo spazio per il pianeta di Faaris IV, già vessato da troppe minacce. Durante la navigazione attraversiamo alcuni sistemi di pianeti e piccoli ammassi stellari, senza incontrare nulla di significativo. Al decimo giorno di navigazione, i servitori addetti all’enorme ricevitore auspex a lungo raggio della Pax Imperialis comunicano all’Ammiraglio Von Hellstrom di aver rilevato una piccola flotta di navi nei pressi dell’ammasso stellare di Colanis, e che queste navi non avevano risposto ai codici di riconoscimento imperiali. La flotta devia rotta e si dirige verso Colanis. Dalle vetrate blindate della prora della Pax Imperialis ammiro lo spettacolo dei corpi celesti che si muovono da migliaia di anni uno intorno all’altro, creando abbaglianti ammassi di polvere stellare e disegni sullo sfondo nero dello spazio che sembrano opere di un’artista dell’Età dell’Oro. Le mie divagazioni vengono interrotte quando sulla nave scatta l’allarme giallo: siamo giunti in prossimità della flotta sconosciuta. Gli auspexes a corto raggio individuano con precisione la posizione delle navi e le identificano una per una. Si tratta di Inkrociatori Orki di varie dimensioni, disposte in ordine sparso nelle vicinanze di un grosso planetoide dell’ammasso stellare di Colanis. Non so essere più preciso a causa della mia imperdonabile ignoranza in materia. Sono certo però che s questa nave mi farò una cultura anche su questo argomento. Nel silenzio siderale la flotta si schiera, come una gigantesca aquila d’acciaio che apre le ali pronta a spiccare il volo: la Pax Imperialis al centro della formazione, gli Incrociatori sulla sinistra e le Fregate sulla destra. L’Ammiraglio Von Hellstrom comunica con le altri navi brevi comandi in codice e così dà il via allo scontro. Gli incrociatori alla nostra sinistra impostano una rotta trasversale che taglia la rotta della Pax Imperialis, che abbassando la prua nello spazio stellare si porta più in basso rispetto alle navi di classe più piccola; le Fregate invece scattano in avanti a velocità forzata, in posizione di copertura degli Incrociatori. Nel frattempo, da quanto posso vedere, gli Inkrociatori Orki approntano una rotta che li fa avanzare in linea retta, nonostante la totale disorganizzazione tattica della loro flotta, come se volessero ingaggiare repentinamente un corpo a corpo tra le due flotte. Una caratteristica questa che i pelleverde non perdono neanche quando si muovono nello spazio. I primi colpi vengono sparati dalla fiancate degli Incrociatori Imperiali, il silenzio che circonda questo scontro titanico è inquietante. Intere batterie di cannoni pesanti sparano all’unisono, fasci laser di un rosso vivo tagliano a metà l’orizzonte, enormi esplosioni squarciano le fiancate delle navi xeno oppure vengono assorbite da campi di forza azzurrognoli. Il tutto senza che si senta il benché minimo rumore. Lo scontro prosegue, alcune Inkrociatori Orki sembrano sul punto di collassare sotto il fuoco incrociato delle navi imperiali, e uno addirittura si spezza a metà, come un ramo tranciato dalla furia della tempesta. Intanto, navi d’assalto degli Orki, più piccole degli Inkrociatori, superano la linea degli Incrociatori Imperiali e si lanciano a tutta velocità contro la Pax Imperialis. L’Ammiraglio Von Hellstrom, senza perdere minimamente il controllo, pronuncia un secco ordine: la Nave da Battaglia offre la fiancata destra al nemico e nugoli di minuscoli Velivoli d’Attacco Imperiali vengono lanciati dagli hangar. Le navi d’assalto xeno vengono investite dal fuoco delle torrette difensive della Pax Imperialis e ingaggiate dai caccia più piccoli. Come se fossero state investite da un frana di macigni, le navi nemiche vengono prima rallentate, poi inchiodate, infine messe fuori combattimento. I Velivoli d’Attacco rientrano negli hangar e la Pax Imperialis riallinea la sua possente prua verso il centro della battaglia. Nel frattempo, altri Inkrociatori Orki hanno subito danni critici, su alcuni sono ben visibili enormi squarci nelle paratie da cui vengono risucchiati nello spazio oggetti di varia natura non distinguibili a occhio nudo. Su altri continuano a ripetersi esplosioni lungo tutte le fiancate, e solo poche armi nemiche continuano a fare fuoco. L’Ammiraglio Von Hellstrom comunica alle altre navi della flotta di sferrare l’attacco decisivo. Le prue degli Incrociatori si allineano come in una danza studiata e aprono il fuoco con le lance laser. I vascelli xeno, già stremati dal duro scontro, vengono investite dai fasci di particelle d’energia e vengono letteralmente tagliati in due. Solo uno, benché estremamente danneggiato, tenta una ritirata disperata puntando la prua nella direzione opposta a quella della flotta imperiale. L’Ammiraglio Von Hellstrom non batte ciglio, dà ordine ai suoi sottoposti di comunicare alle navi di ridurre in polvere stellare i relitti delle navi nemiche e personalmente comunica alla Fuoco a Volontà, un Incrociatore Imperiale Classe Dominator, di eliminare la nave xeno in fuga. Il pesante Incrociatore, in quella che sembra un’eternità, attua le manovre per girare di 180° e mettersi sulla scia dell’Inkrociatore Orko superstite. Sarò anche un profano di battaglie tra flotte, ma dubito fortemente che la Fuoco a Volontà possa mai raggiungere ed eliminare la nave in fuga.
Vengo però smentito da un dettaglio che non avevo preso in considerazione: la Fuoco a Volontà, aggiustando i collimatori di fuoco, dà voce al Cannone Nova. Un proiettile sferico luminosissimo, che poi mi verrà spiegato avere una potenza maggiore di una dozzina di bombe al plasma, viene sparato dal cannone posto sotto la prua dell’Incrociatore Classe Dominator. La traiettoria del proiettile è diretta verso la poppa della nave in fuga. In un lasso di tempo che sembra non finire mai, quel piccolo sole di energia esplosiva colma la distanza tra le due navi e impatta contro l’Inkrociatore Orko. Un’enorme esplosione di luce satura l’orizzonte del cosmo, dopodiché non resta nulla sulle coordinate della nave xeno, neanche il più piccolo rottame di metallo. L’Inkrociatore Orko è stato letteralmente spazzato via. L’Ammiraglio Von Hellstrom mostra quello che si definirebbe un gigno soddisfatto sul suo volto austero. Quella che per me è stata una battaglia di una violenza inaudita, paradossale se legata al quasi completo silenzio in cui si è svolta, per lui è stata solo una fastidiosa distrazione dalla routine quotidiana della vita di bordo. Le navi della II Flotta Imperiale dell’Ultima Segmentum hanno subito danni leggeri o poco rilevanti, mentre il nemico è stato completamente annichilito. Ho ancora molto da imparare dall’Ammiraglio sugli socntri nello spazio, ma per quel poco che posso, credo che oggi sia stata ottenuta un’importante vittoria per il Trono d’Oro e l’Imperium dell’Uomo.”
Datacode 010 -Spostamento-
La II Flotta Imperiale Ultima Segmentum muove verso il Sottosettore Faaris IV ponendosi a comando delle forze dell'Imperium dell'Umanità impegnate nella Crociata per la riconquista del sistema Vaar Primus.
Datacode 009 -Pareggio-
Riorganizzatasi dopo il letale blitz della flotta della Cabala Arlecchina di Lord Drag’Hutt, la Flotta 'Gemini' al comando di Lord Achilles Provanis si è riorganizzata e ha iniziato a sferrare azioni di interdizione a lungo raggio allo scopo di intercettare e ingaggiare a battaglia le flottiglie degli Eldar Oscuri appena entrano nel sistema solare. Sfruttando i sistemi di rilevamento a lungo raggio e i releè astropatici, Lord Provanis ha individuato una flottiglia xeno in avvicinamento a 256 milioni di chilometri da Faaris IV, verso l’esterno del sistema solare, e, prontamente, ha schierato la flotta per la battaglia. L’interdizione ha avuto successo e gli Eldar Oscuri hanno dovuto interrompere la loro corsa d’attacco verso il pianeta per fronteggiare la flotta imperiale. Le possenti artiglierie imperiali si sono scontrate con la manovrabilità e le letali armi a corto raggio degli Eldar Oscuri e diverse navi da guerra vengono ridotte a fumanti relitti o polverizzate in titaniche esplosioni. Seppur a caro prezzo, l’incursione dei pirati Eldar viene arrestata, la flotta imperiale Gemini registra perdite non irrilevanti ma gli xeno, incapaci di sostenere una guerra d’attrito, sono costretti a ripiegare. La sfida si conclude in un sostanziale pareggio con la flotta imperiale costretta a rimpiazzare le navi distrutte e riparare quelle danneggiate e gli Eldar Oscuri che, dalle loro basi nascoste, devono nuovamente tentare un attacco per portare le loro truppe di razziatori su FaarisIV.
Datacode 008 -Vittoria Eldar Oscuri-
L’Arconte Drag’Hutt della Cabala Arlecchina non ha gradito la sconfitta subita ad opera dell’Ordo Malleus nel corridoio di Ulisse e ha deciso di reagire istantaneamente scatenando un feroce attacco contro una delle basi spaziali di attracco della flotta imperiale intorno a Faaris IV. Ottenendo, grazie agli alleati Arlecchini, una rotta attraverso la Rete, l’Arconte ha inviato un gruppo d’attacco formato da 3 incrociatori e diverse scorte contro la base imperiale. La battleship Potemkin della Flotta 'Gemini' presidiava il pianeta mentre diverse scorte e incrociatori leggeri, medi e da battaglia stazionavano all’ancora e quindi non hanno potuto reagire all’arrivo dei pirati Eldar Oscuri che hanno attaccato dalla parte opposta del pianeta rispetto alla posizione della Potemkin, distruggendo un incrociatore classe Dauntless nel primo attacco. Dopo l’iniziale sorpresa, la flotta imperiale ha reagito e il cielo sopra Faaris IV si è illuminato di tanti piccoli soli mentre le due flotte si davano battaglia senza esclusione di colpi. Spaventose bordate di artiglieria e feroci abbordaggi portati dai culti delle furie imbarcati sulle navi pirata hanno riempito lo spazio siderale di fumanti relitti mentre altre navi sono esplose disintegrate dalla tremenda potenza delle armi scatenate. Molte navi sono state costrette a dinsingaggiare a causa dei danni subiti (compresa l’ammiraglia della flottiglia d’attaccodegli Eldar Oscuri) ma, vista la sua flotta pressoché annientata, l’Ammiraglio Akilles Provanis ha dato l’ordine di disimpegno alla Potemkin e alle scorte superstiti al fine di raggiungere il resto della flotta e preparare una controffensiva. Le restanti navi degli Eldar Oscuri hanno raccolto quanto potevano dai relitti e poi sono tornate alla base. Entrambe le flotte hanno subito molti danni ma i più consistenti sono stati quelli della Flotte Imperiale che quindi esce sconfitta da questo attacco a sorpresa dei crudeli Eldar Oscuri.
Datacode 007 -Vittoria Lealisti-
Per fermare le scorribande della flotta pirata degli Eldar Oscuri della Cabala Arlecchina comandata dall’Arconte Drag’Hutt, l’alto comando imperiale ha chiesto il supporto dell’Ordo Malleus il quale prontamente ha inviato la flotta Tornado dell’ammiraglio Marek, la flotta di supporto al contingente di cavalieri grigi della Lama della giustizia. Dotata delle possenti navi degli Adeptus Astartes, la flotta Tornado ha intercettato un gruppo d’attacco dei pirati Eldar Oscuri nel cosiddetto “corridoio di Ulisse”, una stretta zona di spazio circondata da nubi gas e campi di asteroidi. L’attacco è stato immediato e risoluto e gli xeno sono stati costretti a combattere in una zona dello spazio in cui le capacità di manovra risultavano estremamente limitate il che ha avvantaggiato le robuste navi degli Astartes che hanno fatto scempio delle fragili navi dei pirati. L’Ordo Malleus riesce a porre un freno agli assalti spaziali degli Eldar Oscuri ma l’alto comando è consapevole che la minaccia della Cabala Arlecchina è tutt’altro che risolta.
La flotta Tornado dei Cavalieri Grigi muove verso il Sottosettore Faaris IV a supporto delle forze imperiali lì impegnate nella lotta contro gli xeno.
Datacode 005 -Vittoria Eldar Oscuri-
A 108 milionidi chilometri dalla stella del sistema e a circa 40 milioni di chilometri dal pianeta Faaris IV si estende una zona caratterizzata da una fitta concentrazione di nubi di gas, plasma e particelle e di piccoli ma insidiosi campi di asteroidi. L’Arconte Drag’Hutt ha inviato in questa zona una flottiglia d’attacco della sua Cabala Arlecchina allo scopo di attirare in trappola le navi imperiali e distruggerle in un settore spaziale favorevole alle sfuggenti navi pirata. L’ammiraglia della flotta pirata e 6 scorte classe Corsair hanno fatto in modo di essere il più possibile visibili e, mentre il resto delle due flotte hanno iniziato una caccia silenziosa nei meandri della nebulosa, l’Incrociatore Interceptor della Flotta Gemini ha rilevato i segnali delle navi pirata e si è preparato allo scontro. Ma gli Eldar Oscuri hanno preso in mano l’iniziativa e hanno sferrato un rapido attacco alla Interceptor che è stata costretta a mettersi sulla difensiva anche se è capitolata in breve ed è stata ridotta ad un relitto fluttuante nello spazio profondo. Dopo la distruzione dell’Interceptor il resto della flotta imperiale si è riorganizzata schierandosi al di la di un fitto campo di asteroidi e costringendo la flotta degli Eldar Oscuri (che occupava il centro della nebulosa) a manovrare per rischiararsi offrendo agli imperiali il tempo di serrare la formazione. Con una formazione compatta intorno alla nave da battaglia Potemkin, la flotta imperiale ha potuto rispondere alla distruzione della Interceptor annientando diverse fragili navi di scorta della flotta pirata. Ma le letali navi da guerra degli Eldar Oscuri hanno effettuato una manovra di aggiramento del campo d’asteroidi e sono piombate con due incrociatori alle spalle delle navi imperiali riuscendo a distruggere un altro incrociatore lealista perdendo, però, una delle due navi a causa del fuoco combinato del resto della flotta. Arrivato in battaglia troppo tardi, un gruppo veloce e manovrabile di scorte e incrociatori leggeri imperiali ha solo potuto dare supporto nella distruzione dell’incrociatore Eldar e nel danneggiamento di un terzo ma con due incrociatori persi la flotta imperiale ha perso lo scontro contro gli sfuggenti e malvagi pirati dello spazio.
Datacode 004 -Pareggio-
Le flottiglie d’assalto della Cabala Arlecchina si infiltrano senza sosta nel settore Faaris per sbarcare nuovi contingenti di truppe al fine di scatenare razzie sul pianeta. Ma le difese dell’Imperium non sono sguarnite e le navi della Flotta 'Gemini' schierano in prima linea per arginare gli assalti. Al fine di tenere lontana gli invasori, una flotta da battaglia della Gemini si dispone a 125 milioni di chilometri dal pianeta pronta ad intercettare una squadra d’attacco degli Eldar Oscuri in procinto di entrare nel settore Faaris dall’adiacente settore Australis. Le informazioni astropatiche sono corrette e la flotta Gemini può ingaggiare l’avversario che, troppo distante dal pianeta, non può sganciare i trasporti d’assalto mentre le navi da guerra tengono impegnati le controparti imperiali. Ma i pirati non rifuggono la battaglia e accettano lo scontro decisi a minare le capacità operative della flotta imperiale in vista di ulteriori infiltrazioni.
Un feroce scontro infiamma il buio del freddo spazio siderale. Gli Eldar Oscuri dispiegano l’eccezionale manovrabilità e le tremende armi a corto raggio tipiche dei loro vascelli a cui gli Imperiali oppongono formazioni serrate a supporto delle corazze e delle apocalittiche artiglierie delle loro navi di linea. Gli Eldar Oscuri non riescono a sfondare le compatte formazioni imperiali che, d’altro canto, riescono a fare pochi danni agli sfuggenti avversari. Appena le navi danneggiate iniziano a disimpegnarsi dallo scontro, i due comandanti di flotta accettano il fatto di uno scontro senza esito e ritirano le loro flotte al termine di una battaglia risolta con un nulla di fatto.
Un feroce scontro infiamma il buio del freddo spazio siderale. Gli Eldar Oscuri dispiegano l’eccezionale manovrabilità e le tremende armi a corto raggio tipiche dei loro vascelli a cui gli Imperiali oppongono formazioni serrate a supporto delle corazze e delle apocalittiche artiglierie delle loro navi di linea. Gli Eldar Oscuri non riescono a sfondare le compatte formazioni imperiali che, d’altro canto, riescono a fare pochi danni agli sfuggenti avversari. Appena le navi danneggiate iniziano a disimpegnarsi dallo scontro, i due comandanti di flotta accettano il fatto di uno scontro senza esito e ritirano le loro flotte al termine di una battaglia risolta con un nulla di fatto.
Datacode 003 -Vittoria Eldar Oscuri-
La Terza guerra di Faaris è iniziata e la Cabala Arlecchina, che ha già schierato nel settore Strige delle teste di ponte, si appresta a rinforzare il suo contingente inviando una flotta d’attacco nel settore di Faaris, passando per il il Settore Australis. A intercettare la flotta degli Eldar Oscuri interviene una forza di interdizione della Flotta 'Gemini', comandata dal Lord Ammiraglio Provanis, che dal sotto settore Alchybia muove nel settore Faaris per intercettare la flotta pirata e dare supporto alle difese planetarie. Consci di non poter evitare l’ingaggio da parte delle unità lealiste, i comandanti della flotta pirata prendono l’inevitabile decisione di affrontare le navi imperiali in una battaglia astronavale al fine di permettere alle veloci unità d’assalto di sganciarsi e sbarcare le truppe sul pianeta in guerra. E così a 5 milioni di chilometri di distanza dal pianeta, la flotta pirata compie una brusca manovra e, a sorpresa punta decisa contro lo schieramento imperiale che subito si dispone in ordine di battaglia. La flotta d’attacco dei Darl Eldar punta decisa e con velocità contro le navi imperiali che adottano uno schieramento difensivo, pronte ad ingaggiare con le loro artiglierie superiori (in termini di gittata) le fragili, sebbene elusive, navi avversarie. Ma l’attacco frontale degli Eldar Oscuri è solo una diversione per permettere alle unità d’assalto di sganciarsi e proseguire verso il pianeta indisturbate. Quando ciò avviene, i pirati Eldar Oscuri rompono la loro formazione d’attacco frontale e iniziano agili manovre di disimpegno per cercare di arrivare sui fianchi o alle spalle dell’avversario. Gli Imperiali, dal canto loro, cercano di reagire all’improvviso cambio di fronte manovrando le loro navi in maniera da adattarsi alla nuova situazione ma, in uno scontro manovrato, l’estrema agilità e velocità degli Eldar Oscuri si rivela un fattore determinante per l’esito dello scontro. Le temibili artiglierie a corto raggio e le lance oscure degli Eldar Oscuri fanno scempio delle navi imperiali mentre le possenti artiglierie dei vascelli dell’Imperium sortiscono effetti pressochè nulli quando colpiscono il vuoto dello spazio profondo, i loro artiglieri ingannati dagli sfuggenti campi d’ombra delle navi pirata. Con le navi d’assalto degli Eldar Oscuri ormai fuori portata e in rotta verso il pianeta e dopo aver perso un incrociatore e con altri 3 danneggiati il Lord Ammiraglio ordina il disimpegno. L’Arconte Drag’Hutt e la sua flotta ottengono una prima vittoria anche se diverse scorte classe Corsair sono state distrutte e diversi incrociatori della flotta pirata danneggiati nello scontro.
Datacode 002 -Spostamento-
La Flotta 'Gemini' della Marina Imperiale riceve ordine di mobilitarsi per la difesa del pianeta capitale Faaris IV, muovendosi nel Sottosettore Faaris IV.
Datacode 001 -Spostamento-
La temibile Cabala Arlecchina dell'Arconte Drag'Hutt muove dal Sottosettore Faaris IV per supportare le forze di terra provenienti dalla Rete.
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