Sono terre impervie e ghiacciate, spazzate da un vento gelido e rischiarate solo poche ore al giorno. Qui sorgono 3 grandi nodi di estrazione di Varidium, oltre alla base colonica Antares, un complesso minerario di vaste dimensioni, specializzato per la raccolta e lo stivaggio dei Cryocristalli. Durante la Prima Guerra Caos e Impero Tau hanno spezzato le forze di difesa planetaria presenti nel settore, e con la devastante controffensiva dei Rinnegati, iniziata durante la Seconda Guerra, le forze xeno dei Tau sono costrette a ripiegare, mentre Kjoldar cade nelle mani del Caos.
Lealisti: 0 - Caotici 12 - Tiranidi 2
- BASE ANTARES: Caos
- NODO ESTR. ALPHA: Caos
- NODO ESTR.BETHA: Caos
- NODO ESTR.GAMMA: Caos
BATTLE REPORT GIUGNO
Datacode 001-Pareggio
I piani del Bashar Giles Zerg prevedevano l’occupazione e la messa in sicurezza di un’area di due magazzini ed un edificio diroccato, probabilmente abbandonati dai precedenti occupanti Tau, in prossimità delle rovine del Sottosettore A5. Dalle informazioni ricevute, avrebbero dovuto contenere materiali preziosi per la costruzione della nuova Rocca della Sorellanza Ombra. Fu così che lui stesso e il Burseg Kurtz Malig si misero alla testa di una compagnia di fanteria su quattro plotoni, con il supporto di due batterie di cannoni laser e di uno dei pochi, preziosi Leman Russ della Sorellanza, che la Reverenda Madre Zatara era riuscita, con molte insistenze, a far imbarcare sulla non-nave. Ciò allo scopo di compiere un rastrellamento completo dell’area.
Se non che, non appena la spedizione, che procedeva a fatica attraverso il terreno innevato, fu in vista degli obiettivi, avvenne un fatto imprevisto: alcuni globi di imprecisata materia organica iniziarono a fluttuare in prossimità delle truppe. Zerg, che conosceva bene in che cosa consistesse la minaccia, diede ordine a due Squadre di circondare le nidiate di Spore Mina, prima che potessero disperdersi lungo tutto il fronte di schieramento della compagnia. Non appena ebbero la consapevolezza d essere in trappola, le creature aliene esplosero senza preavviso, dando luogo a una serie di detonazioni a catena, che costarono la vita a un totale di dieci soldati delle due squadre, compresi entrambi i sergenti, che morirono dilaniati. Le creature Tiranidi della Bioflotta Apophis si erano evidentemente spinte su Kjoldar da Diemeter, dato che la Mente Alveare le aveva probabilmente destinate ad assimilare l’ingente biomassa presente sotto la coltre ghiacciata del settore settentrionale di Faaris IV.
Una prima nidiata di 20 Genoraptors, guidata da un Broodlord,, nascosta dietro il magazzino di destra, corse sul tetto e da lì si avventò sulla prima squadra del plotone del Levenbrech Rhombur, il quale dovette assistere, senza poter fare assolutamente nulla, al macabro spettacolo dei suoi uomini dilaniati e smembrati dagli artigli degli alieni dal primo all’ultimo.
Un colpo di battlecannon del Leman Russ andò ad atterrare proprio al centro dell’enorme nidiata, che ancora era intenta ad assimilare le sue vittime, uccidendo sei dei Genoraptors. Il Levenbrech Rhombur prese di mira un altro degli alieni con la sua pistola laser e fece fuoco, spappolandogli il cranio chitinoso. Dopo di che, ordinò alla sua squadra comando, interamente armata di lanciafiamme, ed alla seconda squadra del suo plotone di aprire il fuoco. Altrettanto fecero gli uomini del plotone del Levenbrech Bauldry e la squadra comando del plotone del Levenbrch Connely, munita quest’ultima di quattro lanciagranate. Della mostruosa unità di alieni solo in tre scamparono all’inaudita tempesta di fiamme, sibili ed esplosioni.
Una seconda nidiata di 20 Genoraptors con Broodlord, che si era infiltrata dietro il magazzino di sinistra, lontano dalla vista dei soldati della Sorellanza, venne improvvisamente allo scoperto sul tetto. Il Burseg Kurtz Malig ordinò alla sua squadra comando e al plotone del Levenbrech Kailee di aprire il fuoco. Una nidiata di Sciami venne intanto avanti, assorbendo il fuoco delle due batterie di cannoni laser. I Genoraptors, pur decimati dai colpi dei fucili laser e dei lanciagranate, sfondarono l’ingresso sigillato e penetrarono all’interno del magazzino, che i soldati, nonostante i successivi sforzi, non sarebbero mai più riusciti a riprendere.
Intanto il Levenbrech Connely inviò di corsa una delle sue squadre tattiche ad occupare l’edificio diroccato, senza che i Tiranidi opponessero alcuna resistenza. Il resto delle loro forze, due nidiate di Termagant e una di Hormagaunt, procedeva infatti verso il magazzino di destra, intorno al Tiranno al comando, mentre i plotoni dei Levenbrech Bauldry e Kailee li contrastavano con azioni di fuoco coordinate dal Bashar Giles Zerg, ben determinato a che l’obiettivo non cadesse nelle loro mani.
Alla fine dello scontro, ciascuno dei due eserciti controllava un obiettivo: la Sorellanza Ombra l’edificio diroccato e la Bioflotta Apophis il magazzino di sinistra. Il magazzino di destra restava invece sigillato e conteso, senza che nessuno fosse riuscito a prenderne efficacemente e durevolmente il controllo.
I piani del Bashar Giles Zerg prevedevano l’occupazione e la messa in sicurezza di un’area di due magazzini ed un edificio diroccato, probabilmente abbandonati dai precedenti occupanti Tau, in prossimità delle rovine del Sottosettore A5. Dalle informazioni ricevute, avrebbero dovuto contenere materiali preziosi per la costruzione della nuova Rocca della Sorellanza Ombra. Fu così che lui stesso e il Burseg Kurtz Malig si misero alla testa di una compagnia di fanteria su quattro plotoni, con il supporto di due batterie di cannoni laser e di uno dei pochi, preziosi Leman Russ della Sorellanza, che la Reverenda Madre Zatara era riuscita, con molte insistenze, a far imbarcare sulla non-nave. Ciò allo scopo di compiere un rastrellamento completo dell’area.
Se non che, non appena la spedizione, che procedeva a fatica attraverso il terreno innevato, fu in vista degli obiettivi, avvenne un fatto imprevisto: alcuni globi di imprecisata materia organica iniziarono a fluttuare in prossimità delle truppe. Zerg, che conosceva bene in che cosa consistesse la minaccia, diede ordine a due Squadre di circondare le nidiate di Spore Mina, prima che potessero disperdersi lungo tutto il fronte di schieramento della compagnia. Non appena ebbero la consapevolezza d essere in trappola, le creature aliene esplosero senza preavviso, dando luogo a una serie di detonazioni a catena, che costarono la vita a un totale di dieci soldati delle due squadre, compresi entrambi i sergenti, che morirono dilaniati. Le creature Tiranidi della Bioflotta Apophis si erano evidentemente spinte su Kjoldar da Diemeter, dato che la Mente Alveare le aveva probabilmente destinate ad assimilare l’ingente biomassa presente sotto la coltre ghiacciata del settore settentrionale di Faaris IV.
Una prima nidiata di 20 Genoraptors, guidata da un Broodlord,, nascosta dietro il magazzino di destra, corse sul tetto e da lì si avventò sulla prima squadra del plotone del Levenbrech Rhombur, il quale dovette assistere, senza poter fare assolutamente nulla, al macabro spettacolo dei suoi uomini dilaniati e smembrati dagli artigli degli alieni dal primo all’ultimo.
Un colpo di battlecannon del Leman Russ andò ad atterrare proprio al centro dell’enorme nidiata, che ancora era intenta ad assimilare le sue vittime, uccidendo sei dei Genoraptors. Il Levenbrech Rhombur prese di mira un altro degli alieni con la sua pistola laser e fece fuoco, spappolandogli il cranio chitinoso. Dopo di che, ordinò alla sua squadra comando, interamente armata di lanciafiamme, ed alla seconda squadra del suo plotone di aprire il fuoco. Altrettanto fecero gli uomini del plotone del Levenbrech Bauldry e la squadra comando del plotone del Levenbrch Connely, munita quest’ultima di quattro lanciagranate. Della mostruosa unità di alieni solo in tre scamparono all’inaudita tempesta di fiamme, sibili ed esplosioni.
Una seconda nidiata di 20 Genoraptors con Broodlord, che si era infiltrata dietro il magazzino di sinistra, lontano dalla vista dei soldati della Sorellanza, venne improvvisamente allo scoperto sul tetto. Il Burseg Kurtz Malig ordinò alla sua squadra comando e al plotone del Levenbrech Kailee di aprire il fuoco. Una nidiata di Sciami venne intanto avanti, assorbendo il fuoco delle due batterie di cannoni laser. I Genoraptors, pur decimati dai colpi dei fucili laser e dei lanciagranate, sfondarono l’ingresso sigillato e penetrarono all’interno del magazzino, che i soldati, nonostante i successivi sforzi, non sarebbero mai più riusciti a riprendere.
Intanto il Levenbrech Connely inviò di corsa una delle sue squadre tattiche ad occupare l’edificio diroccato, senza che i Tiranidi opponessero alcuna resistenza. Il resto delle loro forze, due nidiate di Termagant e una di Hormagaunt, procedeva infatti verso il magazzino di destra, intorno al Tiranno al comando, mentre i plotoni dei Levenbrech Bauldry e Kailee li contrastavano con azioni di fuoco coordinate dal Bashar Giles Zerg, ben determinato a che l’obiettivo non cadesse nelle loro mani.
Alla fine dello scontro, ciascuno dei due eserciti controllava un obiettivo: la Sorellanza Ombra l’edificio diroccato e la Bioflotta Apophis il magazzino di sinistra. Il magazzino di destra restava invece sigillato e conteso, senza che nessuno fosse riuscito a prenderne efficacemente e durevolmente il controllo.
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